lunedì 21 febbraio 2011

Non si è delinquenti per la nazionalità, per la lingua o per il colore della pelle

Bernareggio, 21 febbraio 2011 - Il cartello apparso nei giorni scorsi a Bernareggio con la scritta che non si affitta agli stranieri è un maldestro atto di razzismo (anche se inconsapevole!), c’è poco da girarci intorno. Tuttavia, per non cadere nel manicheismo, né nella retorica, è giusto esprimere rammarico per il clima di diffidenza diffuso nel nostro Paese. Comprendiamo lo stato d’animo di un proprietario che abbia avuto esperienze negative in termini di danneggiamento, tuttavia non chiameremmo il gesto “un atto di coraggio”. Era un atto di coraggio scrivere negli anni ’60 “non si affitta ai meridionali”? Oppure “non si affitta agli Italiani” in Svizzera? Sono stati forse “coraggiosi” quegli Italiani e quei Tedeschi che negli anni ’30 scrivevano sulle vetrine dei loro esercizi “vietato l’ingresso ai cani e agli ebrei”?

Non si è delinquenti per la nazionalità, per la lingua, per il colore della pelle, ma per una qualità dell’animo. Ci sono delinquenti stranieri, e ci sono quelli italiani; ci sono per fortuna “brave persone” a tutte le latitudini della Terra. Niente di più, niente di meno.

Noi vorremmo tuttavia sottolineare la gravità di una situazione che può passare per “normale” e che è invece l’esatto contrario dell’integrazione e della solidarietà. Forse si riflette poco sui valori che tanto sbandieriamo: i valori dell’Occidente, quelli riportati nella Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo, quelli della nostra Costituzione, quelli per cui oggi tutto il nord Africa e una parte del mondo arabo è in fiamme. Valori in cui crediamo completamente e che intendiamo sostenere apertamente.

Replica alle dichiarazioni del Consigliere Maurizio Mariani che ha definito "un atto di coraggio" il cartello discriminatorio apparso a Bernareggio. Articolo de IlGiorno.it: www

Circolo PD di Bernareggio


La nostra Costituzione sancisce che:
Art. 3
Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.

È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.