Bernareggio, 10 luglio 2013 - Ieri sera, mercoledì 9 Luglio, dopo 18 sedute di Consiglio e circa 80 di Commissione è stato approvato il PTCP (piano regolatore) della Provincia di Monza e della Brianza.
Il nostro Gruppo Consiliare, del PD, si è astenuto, mentre nella votazione di adozione aveva votato contro.
Non è uno strumento "bellissimo" , ma sicuramente migliore del Piano vigente tutt'ora nella nostra provincia. Siamo arrivati alla fase finale di questo percorso dopo un lungo confronto con i Circoli del PD, con i Sindaci e i nostri rappresentanti presenti nelle amministrazioni locali.
Dopo l'adozione, il PTCP ha subito pesanti osservazioni da parte della regione Lombardia.
Ciò, unito alla nostra persistente "battaglia" ha portato ad un cambiamento di questo strumento, che si può riassumere con una forte riduzione delle aree non tutelate dal 6% al 3,7 % della superficie territoriale. Nella parte normativa alcuni articoli rendono "più cara l'edificazione" , inserendo la compensazione come un obbligo e non una scelta. Abbiamo fatto inserire inoltre un articolo sulle aree dismesse, "dimenticate " dalla maggioranza in fase di adozione del Piano.
Riteniamo sia un PTCP "timido", che poteva osare di più, in cui vi erano spazi per un aumento dell Aree Agricole Strategiche e della Rete Verde; pensiamo però che è uno strumento che possa aiutare a fermare l'urbanizzazione selvaggia che ha fatto della Provincia di MB la più urbanizzata d'Italia.
Personalmete penso che l'approvazione di questo PTCP possa avere riflessi positivi anche a Bernareggio; confermando sul nostro territorio le Aree Agricole Strategiche, i corridoi ecologici, il calcolo sul consumo di suoli che la Giunta Biella non ha voluto tenere in considerazione. Ora dovrà fare i conti.
Nadio Limonta - Consigliere Provinciale
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NEWS - Monza, 10 luglio 2013 - Ieri sera è terminata la lunga maratona del
Consiglio provinciale sul Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP), con l’approvazione del documento con 18 voti
favorevoli, uno contrario (IDV) e la nostra astensione.
Il PTCP è il piano che dovrà
sovrintendere in futuro allo sviluppo della Brianza e al quale dovranno
adeguarsi gli strumenti urbanistici dei 55 Comuni. Uno strumento
importantissimo, perché deve trovare una mediazione fra sviluppo e ambiente,
infrastrutture, verde e cemento, indirizzando di conseguenza la stessa economia
del territorio. Non è stata un'operazione da poco, poiché per il nostro gruppo
si trattava di intervenire per cercare di correggere e indirizzare un Piano
nato su iniziativa del centrodestra nella Provincia più urbanizzata d'Italia.
Abbiamo voluto fortemente costruire la nostra posizione attraverso la partecipazione, partendo dal seminario di Limbiate del 2010 e impegnandoci in circa 50 riunioni, attraverso il confronto con circoli del PD, le associazioni ambientaliste, le altre forze politiche. In mezzo ci sono stati anche la produzione di un video (“I 40 passi”) e i contributi di professionisti come l'avvocato Claudio Colombo, il professor Arturo Lanzani, l'architetto Alfredo Viganò.
Il confronto politico sul Ptcp si è subito mostrato impegnativo, data la complessità degli interessi in campo. Parte del centrodestra (Pdl e Lega) lo ha apertamente avversato, mentre dall'opposizione (Idv) sono partite strane schegge impazzite, soprattutto in relazione al macigno che ha sempre pesato sul cammino del nostro lavoro:la Cascinazza , la grande
area dove la famiglia Berlusconi (che di recente l'ha ceduta a un'altra
società) ha sempre cercato di costruire, ma dove il Comune di Monza è
intervenuto con grossi vincoli che il Ptcp del centrodestra era tuttavia
intenzionato a spazzare via.
Abbiamo voluto fortemente costruire la nostra posizione attraverso la partecipazione, partendo dal seminario di Limbiate del 2010 e impegnandoci in circa 50 riunioni, attraverso il confronto con circoli del PD, le associazioni ambientaliste, le altre forze politiche. In mezzo ci sono stati anche la produzione di un video (“I 40 passi”) e i contributi di professionisti come l'avvocato Claudio Colombo, il professor Arturo Lanzani, l'architetto Alfredo Viganò.
Il confronto politico sul Ptcp si è subito mostrato impegnativo, data la complessità degli interessi in campo. Parte del centrodestra (Pdl e Lega) lo ha apertamente avversato, mentre dall'opposizione (Idv) sono partite strane schegge impazzite, soprattutto in relazione al macigno che ha sempre pesato sul cammino del nostro lavoro:
Per noi la priorità
era e resta frenare la corsa al cemento, mentre il primo estensore del Ptcp, l'ex vicepresidente
della Provincia e assessore al Territorio Antonino Brambilla (poi arrestato
nell'ambito dello scandalo delle mazzette sul cambio di destinazione d'uso di
alcune aree a Desio e Giussano) non ha mai nascosto che il Piano per lui
dovesse essere semplicemente una fotografia dell'esistente, una specie di
sommatoria dei piani dei singoli Comuni. In fase di adozione del Piano (22
dicembre 2011) abbiamo quindi votato contro: troppo blande le misure
anticemento, anche alla luce della bocciatura della nostra richiesta di
ampliare gli Ambiti Agricoli Strategici (AAS).
Nel frattempo sono intervenuti l'arresto di Brambilla (16 gennaio 2012) e un intervento regionale(18 gennaio 2012) che ha posto vincoli più duri: con il risultato che ora le aree ancora libere e prive di qualsiasi vincolo, quelle dove si può ancora costruire, sono scese dal 6% iniziale al 3,7%.
Nel frattempo sono intervenuti l'arresto di Brambilla (16 gennaio 2012) e un intervento regionale(18 gennaio 2012) che ha posto vincoli più duri: con il risultato che ora le aree ancora libere e prive di qualsiasi vincolo, quelle dove si può ancora costruire, sono scese dal 6% iniziale al 3,7%.
INDICI MODIFICHE
INTRODOTTE DALLA VERIFICA REGIONALE, DALLE OSSERVAZIONI E DAL LAVORO NELLE
COMMISSIONI
|
PTCP adottato
|
Incr.Verif. Reg.+ osservazioni
|
Totale
|
Ambiti Agr. Strat. (AAS)
|
99,51 kmq
|
0,979 kmq
|
100,489 kmq +
0,98%
|
Rete Verde
|
102 kmq
|
18,135 kmq
|
120,135 kmq +
17,78%
|
Ambiti Az. Paesagg. (AAP)
|
42,544 kmq
|
25,534
kmq
|
68,078
kmq + 60%
|
Ambiti Int. Prov. (AIP)
|
12,55 kmq
|
8,524 kmq
|
21,074
kmq + 67,92%
|
TABELLA RIASSUNTIVA
PTCP APPROVATO
|
PTCP adottato
|
(% su superf. Territoriale)
|
PTCP approvato
|
(% su superf. Territoriale)
|
Sup.
territoriale
|
405.57
|
100%
|
|
100%
|
Aree
urbanizzate
|
218.96
|
54%
|
218.96
|
54%
|
Aree non
urbanizzate
|
186.61
|
46%
|
186.61
|
46%
|
Aree non
urban. Tutelate
|
161.86
|
39.9%
|
171.41
|
42.3%
|
Aree non
tutelate
|
24.75
|
6.1%
|
15.20
|
3.7%
|
Certo, questo piano non ci
convince del tutto, ma piuttosto
che non avere regole, crediamo fermamente sia meglio averne qualcuna e intervenire perché il risultato finale sia il più vicino
possibile alle nostre richieste iniziali. Su questa convinzione è partita
l'ultima fase del confronto con il centrodestra.
Tre le nostre richieste:
- I territori individuati dai comuni (come Aree Agricole Strategiche?) restano agricoli nonostante l’Interesse Provinciale
- L'utilizzo di altro suolo dovrà essere valutato caso per caso in situazioni di delocalizzazione dovute a crisi aziendali, dando priorità alle aree dismesse. Costituzione dell’osservatorio per svolgere tale valutazione con la presenza di un esponente delle associazioni ambientaliste
- Semplificazione e dimezzamento dei tempi per la costituzione dei PLIS (Parco Locale di Interesse Sovracomunale).
Dopo 19 consigli dedicati, caratterizzati da battaglie con il voto segreto, mancanza del numero legale, emendamenti e osservazioni parzialmente accolti, la maggioranza ha dovuto fare i conti con noi e ha accettato le nostre condizioni.
L’abbiamo spuntata e abbiamo dunque consentito di concludere l’iter. Abbiamo garantito l'arrivo al traguardo di un Piano che non ci piace del tutto ma che irrobustisce il territorio e con la chiusura delle Province il futuro di esso sarà in mano ai Sindaci: noi, oggi al governo nella maggioranza dei comuni, abbiamo numeri e competenze per migliorarlo.
Tre le nostre richieste:
- I territori individuati dai comuni (come Aree Agricole Strategiche?) restano agricoli nonostante l’Interesse Provinciale
- L'utilizzo di altro suolo dovrà essere valutato caso per caso in situazioni di delocalizzazione dovute a crisi aziendali, dando priorità alle aree dismesse. Costituzione dell’osservatorio per svolgere tale valutazione con la presenza di un esponente delle associazioni ambientaliste
- Semplificazione e dimezzamento dei tempi per la costituzione dei PLIS (Parco Locale di Interesse Sovracomunale).
Dopo 19 consigli dedicati, caratterizzati da battaglie con il voto segreto, mancanza del numero legale, emendamenti e osservazioni parzialmente accolti, la maggioranza ha dovuto fare i conti con noi e ha accettato le nostre condizioni.
L’abbiamo spuntata e abbiamo dunque consentito di concludere l’iter. Abbiamo garantito l'arrivo al traguardo di un Piano che non ci piace del tutto ma che irrobustisce il territorio e con la chiusura delle Province il futuro di esso sarà in mano ai Sindaci: noi, oggi al governo nella maggioranza dei comuni, abbiamo numeri e competenze per migliorarlo.
Concludiamo citando una frase
pronunciata nel nostro video dal professore del Politecnico Paolo Pileri,
esperto di consumo del territorio: un
uomo che non riesce a guardare l’orizzonte è un uomo triste.